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Salve visitatore, benvenuto presso il primo punto del percorso enogastronomico, il “Castello di Pietrarossa”.
Quello davanti a te è il cancello che da l’accesso alla Chiesa di Santa Maria degli Angeli e al Castello. Quest’ultimo venne costruito su una rocca a picco su un burrone che dominava la vallata fino al fiume Salso. Le origini del castello sono controverse ma la versione più accreditata vuole che il promontorio dove sorge il castello, inizialmente, fu abitato dalle popolazioni dei Sicani che abitavano il vicino villaggio, dimostrato dalla presenza di simboli dell'alfabeto sicano. Si susseguirono diverse popolazioni, ma il nucleo vero e proprio del castello fu edificato dai bizantini tra il 750 e l'800. Il castello infine cadde in mano araba (dal 827 al 1091) che lo ribattezzarono Qalat-an-Nisa (Castello delle donne).
Gli arabi introdussero molte novità nell’ambito culinario tra cui le mandorle e spezie come cannella e zafferano. Tutti profumi che evocano immediatamente la Sicilia.
Secondo un’antica leggenda furono proprio le donne degli harem (degli emiri saraceni) ad inventare il cannolo siciliano durante le lunghe assenze degli uomini, per ingannare l’attesa. Queste, erano solite cucinare durante il loro tempo libero e amavano sperimentare ricette sempre nuove per fare felice il loro emiro.
Un giorno decisero di dare vita ad un dolce che potesse essere simbolo delle doti sessuali del loro uomo, un dolce che allo stesso tempo potesse essere anche di buon auspicio, per la fecondità dell’harem e anche per allontanare ogni forza maligna. Simbolo fallico e amuleto allo stesso tempo! Nasce così il cannolo, che prende il nome dalle canne di fiume utilizzate per arrotolare la pasta conferendo alla cialda la classica forma cilindrica per poi friggerla nello strutto.
Il “Cannolu” siciliano, sempre secondo questa leggenda, fu tramandato dagli harem ai conventi siciliani dopo la dominazione araba; infatti, alcune donne degli harem si sono convertite al cristianesimo e sono diventate suore all’interno dei vari monasteri dell’isola. Alcune hanno fatto questa scelta di loro spontanea volontà, altre invece sono state costrette a diventare suore quando i cristiani hanno riconquistato la Sicilia. Quel che è certo è che hanno portato all’interno dei monasteri il loro retaggio di antiche ricette, tra cui anche quella del cannolo, una ricetta che le consorelle siciliane hanno avuto modo di scoprire e realizzare con le loro stesse mani. Da lì, dai monasteri, il cannolo si è poi diffuso in ogni zona dell’isola diventando quello che è oggi, uno dei dolci in assoluto più famosi al mondo.
Adesso potrai dirigerti verso il secondo punto del percorso enogastronomico per scoprire la “Chiesa Santa Croce”, così da completare la storia relativa al cannolo. Buona visita!
Foto di Valeria Lo Presti
Foto di Valeria Lo Presti
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