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Salve visitatore, benvenuto presso il sesto ed ultimo punto del percorso architettura, il palazzo Barile.
CENNI STORICI
Il Palazzo Barile è un edificio storico situato a Caltanissetta, nel cuore della Sicilia. Questo splendido palazzo risale al XVIII secolo.
Qui dove si erge il palazzo, siamo in Corso Vittorio Emanuele II, una delle strade principali di Caltanissetta.
Fu una delle dimore della famiglia del barone Barile di Turolifi. Per parecchio tempo viene utilizzato, nel corso dell'Ottocento, come sede dei prefetti di Caltanissetta, prima che questi trovino alloggio nel palazzo Lanzirotti, e successivamente nell'apposita e attuale sede di viale Regina Margherita. Fu anche sede di un orfanotrofio nel 1778.
Oggi, il Palazzo Barile continua a essere un punto di riferimento culturale per la città di Caltanissetta.
Nel 1847 mons. Stromillo, primo vescovo della diocesi, chiese al sovrano Ferdinando II la possibilità di acquistare la dimora Barile e l'attigua Casa comunale (l'antica Casa del Magistrato), per poter realizzare la sede per il Seminario e l’Episcopio. Riuscì ad acquistare i due immobili, però i moti del 1848 bloccano il progetto di ristrutturazione affidato all'ing. Massari ed ebbe la stessa sorte anche il successivo affidamento dato all'architetto Giuseppe Di Bartolo.
Demolita l’antica Casa comunale per lasciar spazio all'edificio della Camera di Commercio, il palazzo Barile è ristrutturato a sua volta su progetto dell'arch. Alfonso Barbera, e a cavallo tra i due secoli accoglie la sede del Banco di Sicilia.
ARCHITETTURA
Blocco chiuso composto da due elevazioni. Dell'attigua Casa del Magistrato rimane, ancor oggi, nel retro del palazzo, una testimonianza, una delle quattro torri merlate che racchiudevano l'antico edificio, e nella quale è ancora possibile osservare alcune finestre a sesto acuto finemente decorate in stile gotico.
Facciata con asse centrale evidenziato dall’aggetto della partitura entro cui si aprono il portale d’ingresso ed i balconi sovrastanti. L’effetto decorativo è affidato ai balconi con mostra liscia e frontone riccamente decorato. Tra gli elementi decorativi della facciata, spiccano i medaglioni disposti tra i balconi del primo piano ed al secondo piano i grandi stemmi nobiliari della famiglia Lanza Paternò dei Principi Mirto a cui apparteneva la Principessa Costanza che nell’800 sposò il barone Giovanni Barile, tutti elementi realizzati in pietra di Sabucina e spiccano sullo sfondo della superficie bianca intonacata.
Al piano terreno, la "consueta" presenza, nel tempo, di vari esercizi commerciali, con conseguente stravolgimento dell'originario disegno architettonico.
All’interno gli ambienti si susseguono secondo il tema dell’”enfilade” tipico dell’edilizia abitativa fino al terzo decennio del Settecento.
CURIOSITA’ STORICHE
Il Palazzo Barile fu edificato su parte del sito occupato dalla trecentesca Casa del Magistrato. Questa si estendeva fino alla Piazza Garibaldi, occupando l’area dove attualmente sorge la Camera di Commercio, ed era preceduta da un’ampia scalinata. Della Casa del Magistrato esiste una descrizione del 1756 lasciata da Luciano Aurelio Barile, che parla di una costruzione coronata di merli “con ai fianchi dall’uno e dall’altro lato su dell’ultimo cornicione l’arme o sia stemma della città....Inoltre, nella più alta parte di tale palazzo in un rilevato cartoccio, vedesi maestosamente spiccare un’aquila volante ben lavorata di ferro, posta tutta ad oro zecchino, nel cui petto è scolpito lo stemma del re...».
E’ il Palazzo ove il Magistrato
“siede nelle pubbliche funzioni nella gran sedia magistrale con isgabello di
tre gradini e postergalo di velluto cremisi trinato d'oro. Ha i suoi serventi
con livree turchine ed è da suoi ministri preceduto, i quali vestono toga e
cappello di damasco rosso e portano le mazze di argento...».
Qui termina il percorso dell'architettura, continua visitando il percorso della letteratura e dell'enogastronomia! Buona visita
Foto di Attilio Scimone
Foto di Valeria Lo Presti
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