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Salve visitatore, benvenuto presso il terzo punto del percorso architettura, il palazzo Giordano.
CENNI STORICI
E’ una delle più antiche abitazioni private del centro storico della città. Sorge ad angolo dell’incrocio tra i due corsi principali, che delimita il quartiere di San Rocco, uno dei quattro quartieri in cui è divisa la città è che trae la sua denominazione dalla chiesa omonima sorta dopo il 1400 ed esistente per circa un secolo e mezzo nell’area inseguito occupata dal palazzo Giordano. L’edificio appartiene ad una delle più note famiglie aristocratiche nissene ed è ridisegnato su progetto dell’architetto Alfonso Barbera, lo stesso che più tardi progetterà il teatro Regina Margherita (che troviamo poco più avanti sullo stesso marciapiede) e l’attiguo palazzo municipale. Nel 1838, in occasione della visita di Re Ferdinando II di Borbone, gli ambienti interni dell’edificio e delle costruzioni limitrofe furono ristrutturati e arredati per ospitare i regali e offrire loro una bella veduta sulla città.
Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del nuovo secolo, accoglie la filiale nissena della Banca d’Italia, che poco più tardi avrà una sede propria (edificio che oggi troviamo su Corso Umberto I accanto salita Matteotti). In seguito, un’altra banca vi installerà per un certo periodo i propri uffici, e sarà la Banca Commerciale Italiana, mentre al piano terreno si alternano, nel tempo gli esercizi commerciali. L’edificio rimane danneggiato dal bombardamento aereo del 1943, ed i resti della parte occidentale vengono demoliti per far posto all’attuale palazzo dell’I.N.A.
ARCHITETTURA
L’edificio si presenta a tre elevazioni, con un piano ammezzato incluso nel secondo livello. La facciata è scandita verticalmente dal lieve aggetto di paraste binate, di ordine ionico e composito, rispettivamente nel secondo e terzo livello. Di particolare rilievo sono i triglifi del fregio del primo livello, che si curvano in corrispondenza dei balconi, costituendone i mensoloni.
Nell’androne è presente una serliana, che inquadra lo scalone centrale, il cui arco, nel lato interno, è fiancheggiato da due volute di raccordo. Le rampe dello scalone presentano una balaustrata con colonne in marmo e sono definite orizzontalmente da crociere rampanti e cupole su vela, rispettivamente in corrispondenza delle rampe e dei pianerottoli.
L’ingresso al piano nobile è caratterizzato da un loggiato costituito da un doppio colonnato con volte a crociera e cupole su vela; mentre quello al terzo livello presenta tre arcate ad arco ribassato, con balaustrata in marmo in quelle laterali. Lo scalone è definito orizzontalmente da una volta a schifo con un ampio lucernario, che inonda di luce lo spazio.
CURIOSITA’ STORICHE
Il palazzo sorge sul sito originariamente occupato dalla Chiesa di San Rocco. Questa diede il nome al quartiere sviluppatosi ad occidente di essa e fino al XVII secolo. Il palazzo a causa dei bombardamenti della seconda guerra mondiale fu in parte distrutto, alterando irrimediabilmente, la simmetria della facciata rispetto al portale d’ingresso posto su Corso Vittorio Emanuele II.
Adesso potrai dirigerti verso il quarto punto del percorso architettura, il palazzo Calefati di Canelotti. Buona visita!
Foto di Attilio Scimone
Foto di Valeria Lo Presti
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