Il matrimonio di Leonardo Sciascia
Chiesa di Santa Maria della Provvidenza

Salve visitatore, benvenuto presso il quinto punto del percorso letteratura, la Chiesa di Santa Maria della Provvidenza. 

Ci troviamo nel cuore del centro storico nisseno, presso l’antico quartiere della Provvidenza. L’elegante scalinata semicircolare anticipa l’ingresso della Chiesa di Santa Maria della Provvidenza, chiesa parrocchiale in cui, il 19 luglio del 1944, sono state celebrate le nozze tra lo scrittore Leonardo Sciascia e la maestra delle scuole elementari Maria Andronico. Dalla loro unione nacquero Laura e Anna Maria. Oggi è possibile trovare la relativa documentazione presso la Chiesa di San Giuseppe: i documenti, infatti, sono stati trasferiti in seguito ad una temporanea chiusura della Chiesa della Provvidenza. All’ingresso della Chiesa in cui sono state celebrate le nozze, invece, è presente una targa commemorativa, voluta dal Comitato di Quartiere di San Giuseppe, a settantotto anni trascorsi dal lieto evento.

Leonardo Sciascia (Racalmuto, 1921 – Palermo, 1989), autore considerato una delle più grandi figure letterarie del Novecento italiano ed europeo, è ancora oggi un personaggio indissolubilmente legato alla città di Caltanissetta. Nel capoluogo nisseno, definito dallo stesso una delle sue patrie spirituali, si trasferì per la prima volta nel 1935. Proprio qui conseguì il diploma, dopo aver frequentato l'Istituto Magistrale "IX Maggio", allora sito presso il Monastero di Santa Croce. Discepolo di Vitaliano Brancati, formò in quel periodo la propria coscienza civile sui testi di Montesquieu, Voltaire, Cesare Beccaria e Pietro Verri.

Nella Sua autobiografia, Leonardo Sciascia definì gli anni trascorsi nel capoluogo nisseno come i più indimenticabili della sua vita; è qui che ha continuato ad impegnarsi nei suoi interessi, che spaziavano dalla scrittura, alla politica, all’arte, crescendo spiritualmente insieme ad una città che, sin dagli anni del Fascismo, ha cercato e dato speranza attraverso la Cultura. Qui, Sciascia ha partorito alcune delle sue opere più significative, tra cui “Il giorno della civetta” (1961) - col quale inaugurò una nuova stagione del giallo italiano contemporaneo -, “Il consiglio d’Egitto” (1963) e “A ciascuno il suo” (1966). L’amore per la conoscenza ed un ambiente culturalmente fertile rappresentano la giusta combinazione che ha portato Sciascia ad approfondire più interessi. E’ qui che, dedicandosi anche all’analisi critica della pittura, ha avuto contatti anche con i pittori siciliani del tempo.

Vincitore del premio Pirandello nel 1953, assegnatogli dalla Regione Siciliana per il suo saggio “Pirandello e il pirandellismo”, ancora oggi, a Caltanissetta come nel resto del nostro Paese, Leonardo Sciascia rimane un punto di riferimento in ambito letterario, artistico, politico e spirituale, una figura poliedrica che non ha soltanto rappresentato un’importante risorsa per il nostro territorio, ma ci ricorda anche quanto il capoluogo nisseno sia stato altrettanto una risorsa culturale e spirituale per quanti, in quegli anni, sapevano farne tesoro.

Lo scrittore racalmutese si è arricchito dei nostri luoghi – dalla Biblioteca comunale “L. Scarabelli”, che frequentava per ispirare le proprie opere, allo storico “Bar Romano”, in cui trovava ristoro ed occasioni di confronto, alla libreria storica dell’amico Salvatore Sciascia - contribuendo ad avvalorarli al contempo. Significativa è anche la via Redentore, in cui lo scrittore abitò per diversi anni. Negli anni vissuti qui, mentre lavorava presso un ufficio del Patronato scolastico di Caltanissetta, Sciascia collaborò anche con riviste antologiche dedicate alla letteratura e agli studi etnologici, assumendo l'incarico di direttore di «Galleria» e de «I quaderni di Galleria», edite dallo stesso amico Salvatore Sciascia.

Nel 1967 si trasferì a Palermo per seguire le figlie negli studi e, due anni dopo, iniziò la sua collaborazione con il Corriere della Sera. Andò in pensione nel 1970, ma continuò a scrivere sino alla morte, avvenuta a Palermo il 20 novembre 1989, a causa di un mieloma multiplo. 

Si dice che dietro un grande uomo ci sia una grande donna, e ciò è testimoniato dalla figura di Maria Andronico Sciascia, conosciuta anche a Caltanissetta come donna sensibile, culturalmente affine al marito, dedita alla famiglia e capace di gestire le vicissitudini affrontate a causa della guerra e dei numerosi spostamenti, avvenuti per motivi lavorativi. È anche per questo che il suo Nanà, così chiamava il marito Leonardo, ha potuto vivere una vita ricca di stimoli affettivi e culturali, avendo il tempo per dedicarsi ai suoi romanzi, di cui Maria era la prima lettrice e sostenitrice. 

Breve descrizione della Chiesa S. Maria della Provvidenza

L’anno di fondazione della Chiesa della Provvidenza è incerto, si pensa risalga alla fine del 1400, dopo la cacciata degli Ebrei per ordine di Ferdinando il Cattolico.

Nel 1817 la chiesa venne ampliata e la facciata venne trasferita. Questa data venne riportata anche sulla facciata principale. I lavori furono commissionati a seguito dell’ingrandimento del quartiere, che rese necessario creare uno spazio maggiore per i fedeli. I tumulti popolari che si scatenarono nel 1820 fecero interrompere i lavori di ampliamento che vennero ripresi soltanto nel 1827. Nella stessa data, si procedette all’abbellimento dell’interno, con la decorazione degli interni, la realizzazione della pavimentazione in mattoni di alabastro e la collocazione, sull’altare maggiore, del quadro raffigurante la Madonna della Provvidenza, opera del Pollaci.

Dal 1879 al 1895 vennero acquistati nuovi locali per l’ampliamento della sagrestia e venne ricostruita la scala d’ingresso alla chiesa, di forma circolare.
Nel 1904 si rinnovano le decorazioni interne e la pavimentazione, si costruisce la balaustra e due degli altari minori. La collocazione dell’organo risale al 1910, mentre nel 1921 viene sostituito l’altare in legno, rivestito con cristalli dipinti, con uno in marmo.
La facciata ha paraste che si concludono nel primo ordine con capitelli ionici; nel secondo ordine, le colonne sono concluse con medaglioni floreali.
Il portale d’ingresso è sormontato da una cornice di pietra con due acroteri e un medaglione centrale, sotto il quale è incisa la data 1817 .
Alla destra della facciata si erge il campanile.
L’ interno è ad unica navata, con volta a botte lunettata e quattro cappelle laterali. L’abside è ricco di decorazioni e stucchi vi è un dipinto raffigura le nozze di Cana.


Qui termina il percorso della letteratura, continua visitando il percorso dell'architettura e dell'enogastronomia! Buona visita 


Foto storiche


La chiesa oggi

Foto di Valeria Lo Presti

alcune foto storiche della futura moglie di Sciascia
documentazione fornita dal prof. Michele Mendolia Calella

da sinistra:Anna Andronico
Angelina Piscopo
Maria Andronico

Favara 1943 - Festa di fidanzamento dei genitori di Cesco Lanza
Da destra: il Maresciallo Salvatore Andronico con le figlie Maria e, al centro, Anna. A seguire i fidanzati Angelina Piscopo ed il Dr. Filippo Lanza (primo collocatore di Favara). In alto il figlio minore Enzo ed il Vice Pretore Avv. Salvatore Piscopo.

Da destra i fratelli Anna, Maria (futura moglie di Leonardo Sciascia) ed Enzo; il dot. Filippo Lanza e la fidanzata Angelina Piscopo.

Audioguida

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