Biblioteca comunale "Luciano Scarabelli

«Un paese ha vita propria quando attua quei mezzi che tendono direttamente a migliorarlo. Or uno, dei più efficaci, che concorre a civiltà e a progresso, è certo un fondamento di studi, una pubblica biblioteca»[1].

La biblioteca comunale "Luciano Scarabelli" venne fondata nel 1862, per volontà del Consiglio Comunale, ed ospitata in questi locali, che un tempo ospitavano il collegio dei Gesuiti. Costituita dai numerosi lasciti di collezioni di volumi e dai preziosi testi requisiti ai vari ordini religiosi presenti sul territorio prima dell'unità d'Italia, con la delibera consiliare del 12 maggio 1882 n. 38, fu considerata una biblioteca storica. Nello stesso anno venneintitolata al filologo Luciano Scarabelli,che con le proprie donazioni, nel corso di diversi anni, contribuì ad aumentare il già cospicuo numero di volumi devoluti.

Nell’anno della sua fondazione, fu l’avvocato Domenico Marco d'Ivrea, primo illuminato prefetto postunitario di Caltanissetta, ad avviare l’iniziativa per cui altre illustri figure si impegnarono ad arricchire gli scaffali della biblioteca; tra questi ricordiamo, ad esempio,il frate priore cappuccino Girolamo Maria, al secolo Pietro Guadagno di Caltanissetta e il bibliotecario e sacerdote nisseno Calogero Manasia.

Proprio Manasia, con l’ausilio di un primo stanziamento da parte del Comune, inaugurò l’apertura del servizio bibliotecario al pubblico, nel 1888. Originario di Resuttano, lavorò nella Biblioteca per più di trent’anni, impegnandosi nella catalogazione dei numerosissimi volumi in ingresso.

Ad oggi, si conta un patrimonio di più di centoquarantamila volumi, sessantanove riviste e circa trecento manoscritti; è presente anche un corposo archivio giornalistico ed una collezione di opere storiche, tra cui undici incunaboli di argomenti filosofici e religiosi del 1476-96, due pergamene e più di mille cinquecentine(un corpus che conferisce grandissimo prestigio alla biblioteca nissena, non solo in Italia, ma anche all’estero; sedici di queste, in particolar modo, sono considerate le più preziose, con opere di Sant'Agostino, Cicerone, Demostene e San Girolamo).

È degno di nota il decreto ministeriale del 1867, col quale furono assegnati alla biblioteca nissena più di dodicimila volumi, conseguentemente allo scioglimento degli ordini religiosi presenti a Caltanissetta. Il contributo più cospicuo fu quello dei Frati Cappuccini. Nel 1889 si aggiunsero i 1469 volumi dei Gesuiti scoperti per caso in un sottotetto della chiesa di Sant'Agata, attigua ai locali della biblioteca, lì occultati proprio per evitarne la confisca.

Hanno un fascino diverso le più generose donazioni ad opera dei privati, primo tra tutti il sopracitato studioso Luciano Scarabelli: professore di Estetica all'Università di Bologna, tra il 1862 e il 1875 donò alla biblioteca oltre duemilacinquecento volumi, tra i quali è necessario segnalare i libri avuti a sua volta in dono dal maestro Pietro Giordani. Scarabelli non fu l’unico mecenate; oltre a lui ricordiamo lo scultore nisseno Michele Tripisciano, il Barone Lanzirotti di Caltanissetta, il Cardinale Dusmet, priore dei Benedettini Cassinesi diCatania, Nicola Zanichelli, editore di Modena, ed altri donatori provenienti da tutta Italia.Tra le donazioni di più recenti vanno ricordate anche quelle dello storiografo della città Giovanni Mulè Bertòlo, del canonico Francesco Pulci, del professor Luigi Sanna, quelle di altri professionisti nisseni e, infine, quella della Banca d'Italia, in seguito alla chiusura della filiale nissena.Alcuni dei patrimoni privati sono confluiti nella biblioteca e costituiscono alcuni Fondi, organizzati per argomento o per importanza storica. Uno dei più importanti, per la sua cospicuità, è proprio il Fondo Scarabelli.

I numerosi lasciti alla Biblioteca Scarabelli testimoniano ancora oggi uno spirito democratico che, volto alla cultura, si fa portatore di conoscenza e di progresso, di nascita e di rinascita. Di fiducia nei confronti di un’intera Comunità. L’inestimabile valore insito nella Biblioteca comunale nissena risiede, dunque, nel suo modus oriundi, nella sua essenza democratica, nella capacità di orientare la Comunità alla valorizzazione, alla fiducia, alla condivisione.



[1]C. Manasia, Classificazione della biblioteca comunale di Caltanissetta, Tip. Ospizio di Beneficenza, Caltanissetta,1870.

Biblioteca - Caltanissetta 1986

foto scattata da Attilio Scimone

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Foto del 1986 di Attilio Scimone

 

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